martedì 13 marzo 2012

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Immagino il tuono ruggente di mille botti che rotolano giù per un vicolo impervio con pietra su tre lati e stelle sul quarto, e saltano e sbattono e vanno sempre più veloci e qualcuna si schianta sul pilastro di un portone, sul cantone di una casa, e il vino ruscella assieme al tuono, e il vicolo non finisce mai, e le botti corrono, corrono, e le finestre si accendono, tardi, perchè il tuono è passato oltre, bocche nere rotonde in facce bianche rotonde sopra la strada rossa, la strada che ha visto il tuono passare, il tuono che rotola avanti, qualcuno lo insegue qualcuno grida qualcuno scappa, non cambia nulla, non ha importanza, non si può fermare non si può deviare non si può toccare, finchè il vicolo infinito finisce contro un muro e il tuono lo raggiunge e lo sparpaglia e si sparpaglia in un'onda di vino rosso e mattoni e il suono tutt'a un tratto smette e le lapidi dietro al muro sembrano grondare sangue silenzioso, e lo sembreranno fino alla prima pioggia, e le nuvole già si raccolgono, e la gente arriva in processione, cauta, bisbiglia, occhieggia, e da lontano, da molto lontano, sembra di sentire l'impressione, la fantasia, di un altro tuono, e tutti se ne vanno, le case si spengono, cadono le prime gocce dal cielo.

1 commento:

  1. Son contenta di leggerti nuovamente, le tue parole sono sempre tra le più belle che scovo nel web.
    Sei sempre così poetico.

    http://opheliacrock.iobloggo.com/

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