sabato 24 novembre 2012

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Allora, c’è questo cavaliere dalla lucente armatura. Si alza la mattina, lucente (ohi! I cavalieri dalla lucente armatura ci dormono dentro, non hanno caldo o freddo, e non puzzano. Luccicano, piuttosto) si alza la mattina, dicevo, e richiama alla mente il solenne giuramento della sera prima. “Io seguirò la retta via, niente di mondano me ne distoglierà”. Presente ser Galahad, il gay inespresso? O magari espresso, ma le cronache sorvolano? Bene, una cosa del genere. Ok, parte. La retta via è quella dritta davanti, non è che ci si può sbagliare. C’è una mucca in mezzo? E lo spadone per cosa ce l’ho? Si passa fra le due metà. C’è un gruppo di malviventi, probabilmente extracomunitari,  in mezzo alla retta via, sì, vabbè, al sentiero. Dò di sprone a Rin Tin Tin (potrò chiamarlo come cazzo voglio, il mio cavallo), e ci passo in mezzo, travolgendone tipo venticinque. Trovo una roccia davanti a me, ma Rin Tin Tin la salta come fosse la sua professione. E poi la scogliera, duecento metri a picco sul mare. Ma la retta via è quella, un giuramento è un giuramento, dio mi ama, salto. Pluf.

Poi c’è questo cavaliere dalla lucente armatura, che si alza la mattina, sbarluccicante, e richiama alla mente il solenne giuramento della sera prima. “Io seguirò la retta via, niente di mondano me ne distoglierà.” Presente ser Lancillotto? Quello tanto caro ma che tutto sommato si è trombato la moglie del suo re? Bene, una cosa del genere. Ok, parte. La retta via è davanti, retta, come dire. C’è una mucca in mezzo. Beh, ci giro attorno, no? Cazzo mi ha fatto la mucca? Sono mica una graminacea… Ohi! Un gruppo di malviventi! Beh, malviventi… Cioè, sì, in effetti se non hai una lira non è che vivi bene. Tipo, scegli, lo spadone o cento euro,  se ve ne andate per i cazzi vostri? Se ne sono andati per i cazzi loro, come dire. Rin Tin Tin si è fermato davanti alla roccia, visto che non c’era motivo di far lo splendido. C’era un sentiero attorno. E poi la scogliera… Col cazzo che salto. Son duecento metri! Cioè, va bene la retta via, ma cazzo, duecento metri! Hai presente una lucente armatura che fa l’imitazione di una scatola di sardine sotto un martello?

E poi c’è questo cavaliere che si sveglia, luccicante, profumato, pettinato, la mattina, alza la celata dell’elmo, si guarda nello specchio, negli occhi, e si dice: non è che hai bevuto troppo, ieri sera?