martedì 13 marzo 2012

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E' carina quella cosa dello scrigno pieno d'oro alla base dell'arcobaleno. Voglio dire, nessuno (beh, quasi nessuno) è così idiota o sprovveduto
da non sapere che un arcobaleno è solo un punto di vista, tuo, e che se ti sposti si sposta anche lui. E anche se uno fosse così idiota, dopo
averci provato qualche volta se ne renderebbe conto, no? Credo che neanche un bradipo metterebbe la zampa sul fuoco per la seconda (o la terza,
ok) volta di fila.

Però è carina. E' l'immaginarsi che esista, e non il trovarlo.

E non so, non so davvero, se la cosa più importante sia l'immaginarlo, il poterlo immaginare, o se invece il punto sia il non trovarlo, sapere
che non c'è.

Il pio bove, l'uomo piccolo, che sorride, che apparentemente non immagina, che è soddisfatto, o meglio che non si rende neppure conto di essere
soddisfatto, di quel che è, l'uomo che mette due euro nella macchinetta, sapendo che non vincerà, e sapendo che non ne metterà mai tre, l'uomo
che ti dice cose sul Milan, sulle fasi lunari in funzione del taglio degli alberi o del piantare l'insalata, l'uomo che fa tutte le stesse cose
negli stessi giorni, una per una, ordinate, e purtuttavia l'uomo che sorride. L'uomo che non vuole, e sorride. E io mi chiedo, ogni volta, cosa
cazzo succede nella sua testa? Sorride davvero, sta bene davvero con se stesso, o il suo sorriso è una frase fatta, l'equivalente di un
"buongiorno" educatamente espresso? Un sorriso pavloviano?

Fischietta, cazzo, da solo in una sera gelida, in un vicolo buio di un paese di pietra. Sei zoppo, vecchio, brutto, malato, solo, fa freddo, e
fischietti? Stai prendendo per il culo il mondo, o te stesso?

E chi invece lo cerca, quel cazzo di scrigno, chi lo cerca è migliore? Sapendo di non poterlo trovare, dico.

Non so, non so.

Io non credo più ai sorrisi della gente, non credo più che l'esposizione degli incisivi implichi qualcosa di più di un mero moto istintivo. E il
sorriso è solo una metafora, perchè lo stesso si può dire, solo in maniera più complessa, di tutti i ragionamenti e le autogiustificazioni, di
ore e ore di spam verbale, roba che si potrebbe scrivere in anticipo e poi far recitare senza che nessuno abbia nemmeno letto il copione. E senza
scostarsene, tuttavia, neppure di una virgola. Tanto è sempre il solito, fottuto gioco, diceva la tipa, no?

Beh, in buona sostanza, lo cerchiamo, questo scrigno d'oro, rassegnati a non trovarlo mai, o ci rassegnamo a non trovarlo, e fingiamo serenità? O
qualcuno è davvero sereno?

Io non capisco la gente. Non capisco quasi nessuno, e quelli che capisco li capisco per un decimo, forse. Vedo alieni attorno a me. Non è, Kirk,
che mi potresti riportare su?

(Oh, io lo cerco, comunque. Da qualche parte l'arcobaleno deve finire).

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