martedì 13 marzo 2012

21

Fantasmi, con le magre ali fatte di ossa e ricordi, a coprire la luna, che comunque stasera non c'è. Mani di frassino, aghi di larice.

Non è il bosco che chiama. Il bosco se ne fotte. E' la mia testa che lo inventa. Invento volontà, desideri, paure.Il bosco di notte è legno, niente altro. E' assenza di luce, niente altro. Il bosco di notte è nemico solo se io lo penso nemico.

Ricordi? "E' buio nel bosco di notte ma, se mi proteggi dalle cose cattive, io ti faccio strada. E non cado." Ma il bosco non era buio davvero, lo vedevo buio io. Lo facevo vedere scuro a te. E comunque sono caduto, alla fine.

Non c'è gloria nel difendersi coraggiosamente dalla propria ombra, immagino. Per quanto non ci sia ombra, di notte, nel bosco. A meno che non ci venga in soccorso la luna piena sui campi di neve.

E questa sera volano qui attorno, i fantasmi dalle ali magre. Solo che io quasi non li vedo.

Vorrei, davvero vorrei, vederli ed esserne terrorizzato. Vorrei provare qualcosa, fosse anche il terrore.Ma passano come ragnatele, e li tiro giù con una scopa, come ragnatele.

Notte impietosa, che umilia, ma non uccide.

Notte lunga, soprattutto.

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