venerdì 28 dicembre 2012

70

Ti accorgi di essere vecchio quando confondi le speranze con i ricordi. E ti accorgi di essere un vecchio furbo, quando questa confusione la chiami fantasia.

lunedì 24 dicembre 2012

69


Bon, ancoi nen sul dialet. Tanto, voi dir, cambia ‘n cazo, non è che infastidisco schiere e schiere e moltitudini di lettori, no? Ben, disevo, tanto per restar sul piangina-mode, go ‘n ment che se me roto ‘na gamba zò per la rampa ‘ngiazada che ariva dala machina ala porta de casa, ‘l primo che me trova, giudicando da come che ‘l me telefono nol tase mai, sarà ‘n esatore de equitalia (che no l’ei ‘na dita de cavai, che ‘l saveghe).

Altra perla di saggezza: bater nos, spalar nef e copar zent l’è misteri fati per nient. O, se ‘n volè una pù longa, sen come i lumazi. Se l’è la sbrocia che no te soporti, l’è dele bale che te vaghi ale Baleari co la panza al sol, o ‘n Finlandia magnà dale zinzale. La sbrocia te la gai tacada sula schena. Faten ‘na reson.

lunedì 3 dicembre 2012

68

Il sesso è un'attività sopravvalutata. Voglio dire, nessuno nega che sia divertente, anche parecchio, ma il senso della vita non è scopare qualcuno, qualcosa, nel mezzo della notte scura. Il senso è avere qualcuno da abbracciare, quando il buio ti vuol portare via con sè. Perchè se scopi ribadisci di essere te stesso nel mondo, tu grande e unico, irripetibile, meraviglioso, nonostante i buffi rantoli. Ma se invece hai qualcuno da abbracciare, nella notte scura, allora sei il mondo, non qualcuno nel mondo. Allora sei vivo, e la notte scura non può portarti via.