martedì 13 marzo 2012

52

E trottola sul mondo.

Rotola.

Come un opale di fiamma, colori cangianti.

Come un opale, tondo.

Così non ti rompi. Rotolando. O rotoli non rompendoti, non so.

E son di significato anche i colori.

Se cambiano, cambi. Se rimangono, resti.

Non so, non so, non so.

[Una camera buia, quella nella tua testa. Vale inventarsi colori? C'è gioia? C'è senso? Da lì comunque non esci.]

Il grigio del mondo, come una piccola onda di un mare morto e fottuto, ti entra negli occhi, occhi che tu non puoi che tenere aperti.
Sdraiato sul bagnasciuga, la piccola onda ti copre. Ti copre gli occhi.

Inventati colori, coglione.

Tu inventi, il mare fa. Il mare grigio.

E questa volta non ci metto neppure i gabbiani, perchè parlo di cose _dentro_ la testa, non fuori.

[Una camera buia. La tua testa. La tua gabbia. Lì i colori non ci sono. Li inventi. E lo sai, porca puzzola, lo sai].

Una camera buia. Quando passava il treno vedevo il parquet, alla sua luce. Ma ero bimbo. Adesso russerei, immagino.

Nessun commento:

Posta un commento