Io ho una passione, un'attrazione, per
le teste con dentro qualcosa di storto. Non per le teste storte,
beninteso, per quelle che riescono a convivere con quella roba lì
che ho dentro anch'io. Ma il problema non è questo, anche se un po'
lo è, per me :-) Il problema è che quella roba storta, dentro alla
testa degli altri, scodinzola, quando mi vede... Salta sulle zampe
dietro, corre in giro, fa le feste, e, in buona sostanza, scombussola
tutti gli elaborati equilibri e compromessi che c'erano prima. E se
lo facesse nella mia, di testa, andrebbe anche bene. Solo che lo fa
nella testa delle persone a cui voglio bene. E io non voglio che
succeda. Ma non voglio neanche uccidermi...
lunedì 19 agosto 2013
giovedì 8 agosto 2013
78
Bon, dai... Allora, esistono i posti
buoni, credo, anche se non ne conosco. Poi esistono i posti cattivi,
e ne conosco due o tre. Non che serva a niente, conoscerli,
riconoscerli. Non ti fanno del male, ti fanno solo sentire scomodo,
ma se ti comporti nei dovuti modi, modi ovvi, normali, tipo non
inciamparti in una radice perchè sei distratto o non salire su una
barca quando il cielo ti fa segno di no con l'indice, non ti fanno
del male. Ma, volevo dire, il bosco è abituato alla gente. Magari
non gli piace, ma ci è abituato. Forse un giorno andrò a
Bialovieza, e vedrò un bosco vero, ma sarà comunque un bosco in cui
l'albero più vecchio ha un trisnonno che si ricorda degli umani che
passavano di lì. Ma il mare... Gli alberi ti tollerano, in qualche
modo devono farlo, o, per dirla in altro modo, sono un po'
addomesticati. Ti lasciano passare attraverso con un sospiro di
rassegnazione. Ma il mare... E anche la roccia, la roccia non mi
piace, ma sta lì e se ne fotte di te, sei tu che ci cadi giù. Ma il
mare... Datemi l'acqua piccola, i ruscelli, gli stagni, le
pozzanghere. Ci sono da ieri, possiamo capirci. Io amo l'acqua
piccola, non riamato, credo, ma insomma andiamo d'accordo. Ci
succedono dentro cose belle e cose brutte, ma sono cose che capisco.
E, al limite, anche i fiumi, e i grandi laghi. Possiamo, io e loro,
trovare un compromesso, un modus vivendi. Ma il mare...
Il mare è qualcosa che nessun
uomo può capire. Lo si può accettare per fame, per orgoglio, per
vanità, ma il mare non è che sopporti gli uomini, e non è neanche
che se ne fotta, degli uomini. Il mare li odia proprio, gli uomini. E
se non senti cosa ti dicono le onde sulla spiaggia, non sei solo più
sordo di me, sei anche parecchio, ma parecchio distratto. Perchè se
tu non lo fossi, saresti da un'altra parte, raggiunta correndo.
Ma, d'altro canto, io sono uomo dei
boschi, bisogna anche dire...
Però il mare non ha un colore. E
questo non so, se vada a suo merito.
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