martedì 13 marzo 2012

26

Vedi quell'uomo, quel vecchio, che cammina sul marciapiede? Che cammina nella sera? Mentre sfonda l'imene nero fra un lampione e l'altro?

Si confonde, nel suo cappotto nero, con lo sfondo di scena, la notte, la notte fra il paese e il grappolo di case più in là.

Cammina, sul marciapiede in salita, un marciapiede piastrellato di bianco e verde, fiammate cremisi di tramonto nel cielo, e i draghi....No, no, fermati, questo non c'entra! Il marciapiede non è dentro casa mia, i draghi non ci sono, ed è sera, una sera normale, grigio scuro se non ancora nera.

Cammina, in salita, su un _normale_ marciapiede d'asfalto. Ecco.

Lo vedi?

Si distrae. E il suo passo s'accorcia, passettini brevi giocati d'anca, come chi ha il fiato corto e il mal di schiena. E si incurva, anche. Vita di merda. Poi fa mente locale, alza la testa, allarga le spalle, e cammina a passi lunghi. Lento, magari, ma padrone.

Lo vedi? Respira con un po' d'affanno, muove i muscoli della schiena con una certa cautela, ma intuisci, nel passo scelto, voluto, una qualche efficienza, un qualche pericolo, ancora.

Sì, vecchio, capelli grigi al vento, ma io non lo affronterei, disarmato, su quelle piastrelle verdi e bianche. (No, cazzo! Casa mia non c'entra niente. Nè con me nè con lui. Lui è sull'asfalto crepato di un marciapiede in salita, io sono su un tapiflex color cacca di bambino, siamo altrove).

Beh, dicevo, lo vedi?

Quell'uomo, quel vecchio, ha ucciso.

Ucciso un carabiniere.

E' appena uscito, quasi venticinque anni.

Voglio dire, non che lui avesse ragione. Sono venuti a cercarlo a casa, sapevano dove trovarlo, e sapevano cosa aveva fatto. E lo sapeva anche lui, come no.

E' solo che...

E' solo che dovevano chiedergli di uscire.
Preso? Ok, preso. Sfiga. Ma mi fai uscire, e poi mi metti le manette. Non entri sulle piastrelle bianche e verdi, cazzo! Non entri sulle _mie_ piastrelle.
La cosa è semplice. Io ho una casa, e quella è casa mia. Mi metti in prigione? Va bene, può succedere. La mia casa non la abito, per un po' o per sempre, ma rimane casa mia. Rimane il mio posto, le mie piastrelle bianche e verdi. (Che poi, non le ho neanche scelte io, le ha scelte il piastrellista. E comunque, cosa cazzo c'entra? Non sto mica parlando delle mie, di piastrelle).

Beh, insomma, il concetto era: "Facci entrare!"
No.

Sono entrati lo stesso, ed è andata come è andata. Ho sparato nel mucchio, e uno è andato giù.

E beh, porca puzzola, sono ancora convinto che la sua morte non vada in pari con il fatto che il suo sangue ha coperto le mie piastrelle bianche e verdi. Perchè il suo sangue era suo, cazzo, cosa c'entrava con casa mia?

Voglio dire, se qualcuno può entrare in casa tua anche se non lo vuoi, allora non hai una casa. E se non hai una casa, allora non puoi scappare, non puoi nasconderti. Non puoi tornare.

E chi sei, se non hai un posto in cui tornare?

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