martedì 13 marzo 2012

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Una volta devo aver scritto che non c'è niente al mondo di più gelidamente elfico (nel senso del re degli ontani, non di Galadriel) di una luna piena di gennaio fra i rami spogli di un sorbo.

Beh, mi sbagliavo.

Vedere con lo stesso gelo nel cuore, con lo stesso mantello che sbatte nella notte, con lo stesso odio e paura, un sole d'aprile, è peggio.

Il padre cavalca nella sera d'inverno con il figlio in braccio, senza in realtà speranza alcuna. Solo che è primavera. Non verrà mai più giorno, non verrà mai più estate, di così.

E allora, cosa puoi fare?

E allora, cazzo, si fotta Erlkoenig! Mi prenderà, mi prenderà, lo so, ma sarà lui a dovermi prendere, non sarò io a fermarmi ad aspettarlo.

La vita alla fine ti prende, sempre. Ma io, questa sera, scriverò una canzone, e la terrò un metro indietro, ancora per un po'.

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