martedì 13 marzo 2012

11

Stoppie, color pelle di leone, intervallate da grappoli di smeraldi, di acquamarine, qui e là. Un cielo enorme, di un celeste profondo, sopra a
tutto. Lontano lontano, le pale eoliche, sul crinale basso, che girano. Tutte, eccetto una.

All'orizzonte, il mare.

Il sole alto nel cielo scava le rughe sotto gli occhi, attorno alla bocca.

Davanti, terra nera, grumosa, appena smossa.

Di fianco, la zappa.

Seduto su un cippo di confine, le mani callose che reggono una lampada che sembra d'argento, sotto la terra che la sporca.

Fa per pulirla, con le sue dita grosse da contadino, e, naturalmente, appare il genio.

L'enorme eunuco scuro, con le braccia appoggiate sul ventre.

"Puoi realizzare tre desideri, uomo. Quello che vuoi."

Gli occhi del vecchio sempre bassi.

"Il primo?"

"Vorrei che tutte le persone a cui voglio bene fossero felici."

"Accordato. Il secondo?"

Gli occhi sempre bassi.

"Vorrei una pistola con un proiettile nel tamburo."

"Accordato. Il terzo?"

Gli occhi grigi si alzano, sotto le le sopracciglie, l'ombra di un sorriso:

"Il terzo? Te lo puoi ficcare nel culo, stronzo!"

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