martedì 13 marzo 2012

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L'uomo arlecchino. L'uomo di tutti i colori. Se lo tagli, sanguina, ma il suo sangue è come una serra di primule.

E poi, non lo tagli. E' l'uomo di tutti i colori, chi lo vorrebbe tagliare?

Quando parla, tiglio, caprifoglio, melissa. Quando si muove, gatto, radici di larice, pioppo tremulo. Quando passa sotto l'ombra delle foglie nuove, è verde chiaro su nero, lo stemma della primavera. Quando piove è il profumo della polvere bagnata, quando c'è il vento secco è nelle braccia agitate degli alberi. Quando scorre nel torrente è il ritorno di acqua dietro al sasso, quando abita nel fiume è il luglio che scorre lento e maestoso. Quando passa sotto il sole è il manto chiazzato dell'ombra del faggio, quando passa di notte è la danza delle lucciole. Quando viene l'estate è il ronzio delle api, quando viene l'inverno è la neve gelata dal vento. Quando hai freddo è tutto il buio, quando il vento grida è tutto l'infinito mondo. Quando vedi le stelle e le vedi lontane, sono i suoi occhi. E quando guardi le tue mani e le vedi vicine, sono le sue mani.

L'uomo di tutti i colori.

Se lo potessi uccidere, se esistesse e lo potessi uccidere, smetterebbe di essere ogni cosa. E, forse, io smetterei di essere niente. O comincerei, ad essere niente.

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