martedì 1 gennaio 2013

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Egregio Si…, no, dai, Carissimo Signor Vodafone,

questa mia per ringraziarLa per i graditissimi auguri di buon anno. Facendo mente locale, sono riuscito anche ad apprezzare la delicatezza multiculturale dell’evitare gli auguri di Buon Natale, che non si sa mai si possano perdere gli abbonamenti dei cosi lì di Geova. E’ bello pensare anche a loro, sotto le feste, no? Quando siamo tutti più buoni e quindi, come mi si dice, più azzannabili. Ma un paio di cose mi hanno incuriosito, nel Suo graditissimo sms.

La prima: possibile che si trovino solo australiani, disposti a digitare i Suoi graditissimi auguri? Non che io abbia niente contro i discendenti dei galeotti inglesi, e anche il fatto che abbiano sterminato i Tasmaniani è poi un punto di vista, chissà cosa avevano fatto quegli stronzetti per meritare di essere sparati, ma non è questo il problema. Il problema è che se gli auguri di buon anno ti arrivano a mezzogiorno del primo di gennaio, a parte che auspicabilmente stai dormendo, e il pling ti sveglia, il problema, dicevo, è che il Suo addetto al personale, secondo me, dovrebbe addentrarsi maggiormente nella spiegazione dei complessi rapporti che intercorrono fra fuso orario e puntualità.

Comunque, diamo pure per scontato che gli australiani regolino gli orologi sui balzi dei canguri, e prendiamo gli auguri come si prende un regalo (con estrema cautela, se volete credere a un paranoico),  rimane pur sempre un fatto che mi disturba non poco, nelle mie notti insonni. Lei mi dice, nel Suo graditissimo sms, che mi ringrazia per l’anno passato insieme. Ora, io vivo da solo (pensavo) in una casa nei boschi in culo al mondo. Se avessimo passato un anno assieme, non ne dubiti, l’avrei gradito moltissimo, ma me ne sarei dovuto accorgere, non Le pare? Chessò, piatti sporchi nel lavandino, peli del cazzo nella vasca da bagno (Lei si lava, vero, Signor Vodafone?), roba così.  Eppure, non mi sono accorto di nulla. Inquietante. Ma non ho motivo di non crederLe, se Lei dice che così è stato. E quindi, per chiudere, non posso certamente chiederLe del denaro in cambio di prestazioni sessuali. Voglio dire, se non mi sono accorto che Lei è stato dentro casa mia, a maggior ragione non potrei pretendere di essermi accorto che Lei sia stato dentro di me. Epperò, come Lei stesso dice, un anno di convivenza c’è stato. Quindi, non dico molto, ma almeno un contributo all’IMU ci può stare, no? Diciamo quindici euro al giorno? Ohi, trattabili, beninteso. Ne riparliamo alla prossima ricarica.

RinnovandoLe la mia stima, ringraziandoLa nuovamente per i Suoi auguri, e auspicando che, in occasione di una Sua, eventuale, nuova, graditissima, visita, me ne venisse data nozione, per tempo o almeno durante, mi pregio di ricordarLe che il mio credito su ‘sto cazzo di roba su cui digito non dura per sempre. Per essere chiari, quando arriva il bonifico?

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